Tutti gli articoli di cajeelpip

giornale O STAFÎ – la libera voxe ligure

Dopo più di un secolo torna un giornale scritto nella lingua della Liguria. Rinasce così “O STAFΔ, testata storica del XIX secolo, come un angolo di confronto, discussione e libertà sui grandi temi che interessano la Liguria, l’Europa e il mondo.

Sarà una rivista progressista, ambientalista, attenta all’arte, alla cultura, all’economia, ai probemi sociali, europeista e regionalista.

Il proposito è che l’interesse degli articoli che vi si pubblicheranno sia tale da giustificare lo “sforzo” di leggere in genovese.

Seguici su: Facebook, Instagram, Twitter

Siti: www.stafi.altervista.org

RASSEGNA STAMPA

Intervista Telenord

Nota Ansa

Intervista Babboleo News

o stafi

BASTA MOSTRI! presidio 8 giugno 2019

 

presidio piazza banchiDal 13 aprile 2017 una mostra privata occupa l’antica Loggia dei Banchi, con installazioni, audio e cartelloni che ne mortificano il valore storico e culturale. La mostra doveva finire dopo 3 mesi invece è stata prorogata di volta in volta fino al gennaio 2020, col rischio di diventare permanente, privando Genova di uno spazio pubblico e degradandone la funzione sociale e culturale.

Le cittadine e i cittadini del Centro Storico, le genovesi e i genovesi degli altri quartieri chiedono perciò:

1) che lo spazio della Loggia dei Banchi torni al più presto ad essere patrimonio della collettività;
2) che nel frattempo intervenga la Sovrintendenza per rimuovere le installazioni lesive del patrimonio artistico.

Non si può tollerare una fruizione privata e continuata dei beni pubblici, né la mancanza di valorizzazione del patrimonio storico e architettonico. Gli esempi, dal Mercato del Pesce alla Casa del Soldato, non mancano, e l’indifferenza diventa colpevole.

Sullo sfondo c’è il fatto che il fenomeno del turismo a Genova è solo agli inizi, e che dobbiamo far sentire subito la nostra voce contro la svendita della città. La “mostra mostruosa” di Piazza Banchi è l’esempio di quello che sarà Genova se accetteremo passivamente la sua occupazione a fini turistici. Un luogo degradato e entropizzato, senza socialità.

Per questo il Centro Storico resiste. Per questo è necessario scendere in piazza.

Incontro Pubblico 31 Ottobre

La manifestazione del 13 ottobre è stato solo l’inizio di un percorso per ricostruire un futuro per la nostra città.

Abbiamo pensato di organizzare un occasione d’incontro aperta a tutti, per capire come procedere.

Ci vediamo il 31 ottobre alle ore 18:00 ai Giardini Luzzati

 

Tutti in piazza il 13 ottobre: Riprendiamoci Genova

La mattina del 14 agosto Ponte Morandi è crollato, portandosi via la vita di 43 persone e precipitando Genova in uno dei punti più bassi della sua storia millenaria. Al di là delle responsabilità dei gestori e della politica, buona parte della responsabilità morale ricade su di noi, cittadini di Genova e cittadini Italiani.

Per troppo tempo abbiamo lasciato che la nostra realtà invecchiasse, senza fare nulla, incapaci di pensare al futuro come qualcosa che ci riguarda tutti. Non è possibile permettere allo Stato di lasciare un territorio cosi’ all’abbandono, nella mancanza di risorse, ad elemosinare per opere di cui ha bisogno, quando dal porto di Genova, primo porto del Mediterraneao, passa un terzo di tutto il traffico marittimo italiano. Presi dalla vita di tutti i giorni, dai nostri fatti privati, ci siamo dimenticati di essere una città, una comunità, un popolo, che può e deve far sentire la sua voce. E pretendere di essere ascoltato.

Che la tragedia di Ponte Morandi serva da sveglia.

MANIFESTO-13-OTTOBRE-RIPRENDIAMOCI-GENOVA

A seguito dell’immane e per molti  impensabile tragedia, richiediamo che almeno una parte della ricchezza generata dal traffico del porto di Genova rimanga alle istituzioni genovesi, come avviene a Marsiglia, a Barcellona, ad Amburgo. Non è giusto che Genova sopporti il peso di questo traffico, e non le resti niente. È una questione di giustizia; è una questione vitale: almeno il 10% dell’IVA generata dai traffici del porto deve rimanere alle istituzioni genovesi. Non possiamo più aspettare.

Secondo: che tali risorse vengano investite per progettare la Genova del futuro, in un grande progetto di trasformazione urbana in chiave Europea, che veda la collaborazione delle istituzioni e della società civile, e che sappia guardare al medio e lungo termine. Senza una prospettiva di sviluppo che duri più di un mandato amministrativo il destino della città è segnato. Il resto d’Europa, il resto del mondo si stanno muovendo: non possiamo più rimanere indietro.

Sabato 13 ottobre in Piazza della Vittoria manifesteremo per questi motivi, e dovremo essere migliaia; senza bandiere di partito, ma portando solo la Croce di San Giorgio, che è l’emblema della città di Genova. Partiremo da lì, e andremo fino al Palazzo della Regione, per dimostrare che Genova non se ne sta dell’elemosina, ma deve essere messa in condizione di fare da sé, come ha sempre fatto nella Storia del nostro amato continente.

E’ l’ora di unirsi e far volare in alto questa città.

L’intento é muovere tutti a partecipare con in mano la sola bandiera di Genova, che é patrimonio di tutti quanti noi. Il ponte è un fatto che verrà risolto e ognuno di noi dovrà spingere affinché venga costruito nei tempi più stretti possibili e nelle modalità migliori possibili. Ma noi chiamiamo tutti a fare un passo in più e richiedere a gran voce un serio progetto per la Genova del futuro e che Genova non sia più solo servitù di passaggio del porto. Domani Genova avrà un ponte nuovo, ma se non si muoverà da oggi per il suo complessivo efficientamento, per esempio in termini ambientali e infrastrutturali, domani sarà totalmente e definitivamente isolata dal resto d’Europa, svuotata irrimediabilmente dei propri giovani, delle sue imprese, delle sue energie e da lì non riuscirà più ad alzarsi. Dobbiamo chiedere tutti insieme progetti stabili e forti che volino in alto e vadano oltre un ciclo di amministrazione (le grandi trasformazioni urbane non si realizzano in 5 anni, ma ahimé in almeno 10/15 se non 20 anni), risorse, competenze, le autonomie necessarie per la ricostruzione e spirito comunitario. Non possiamo più aspettare e rimanere a guardare. Il ponte è crollato e ha disvelato in un istante quanto Genova sia un castello di carta. Ora è il momento di rinascere e ripartire prima di tutto costruendo fondamenta forti, volute e richieste da una città coesa, fiduciosa e consapevole della grande sfida che ha davanti. Si dovrà manifestare una città unita nelle sue differenze.

Crediamo che le nostre motivazioni siano comuni a tutti. È per questo che confidiamo vogliate aiutarci a promuovere l’evento assieme noi. A tal fine sarà sufficiente che inoltriate l’invito qui allegato a tutti i Vostri  e di condividere l’evento tramite social fb/twitter/linkedin/instagram con gli hashtag di riferimento: #iocisono #mighesun #iamin #meapunto #jesuislà #riprendiamocigenova.

Camilla Ponzano                Andrea Acquarone                  Filippo Biolé

#iocisono #mighesun #iamin #meapunto #jesuislà #riprendiamocigenova

“Che cosa chiediamo?”- il manifesto di “13 ottobre, Riprendiamoci Genova”

Il 13 ottobre tutta la cittadinanza è invitata a scendere in piazzia in una grande manifestazione che richieda:

1. Un progetto di sviluppo prospettico per il nostro territorio, da troppo tempo lasciato alla deriva

2. Un miglioramento strutturale del finanziamento, tramite il trattenimento del 10% delle imposte generate dall’attività portuale.

Visto l’evolversi delle situazioni, riproponiamo come  terzo punto quella che era stata la prima istanza del manifesto pubblicato via social nei giorni direttamente successivi il crollo (tale punto era stato temporaneamente superato con la nomina del Governatore della Regione Liguria a Commissario per la ricostruzione).

3. Che la Liguria e le sue istituzioni non vengano tagliate fuori dalle decisioni sulla ricostruzione. E’fondamentale che chi verrà nominato Commissario Straordinario conosca perfettamente il territorio, agisca in accordo con le istanze che da questo emergono. E non può perdere tempo per “mettersi al corrente”.

Così si rischia di ferire anche l’orgoglio della città, che è buona parte di ciò che le resta.

La manifestazione deve servire perché Genova si riscopra “soggetto politico”; Riprendiamoci Genova l’organizza insieme a “Che l’inse” e “EmerGente”. Qui di seguito il manifesto della Manifestazione pubblicato il 23 Agosto 2018 su Il Secolo XIX – ed. Genova.

manifesto