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CHI SONO I #riprendiamocigenova?

L’ Associazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, mediante lo svolgimento in favore dei propri Associati, di loro familiari o di terzi delle attività di interesse generale come di seguito indicate e di quelle ad esse direttamente connesse, avvalendosi in modo prevalente dell’attività di volontariato dei propri Associati, con il rimborso delle spese sostenute nell’espletamento delle attività in conformità alle disposizioni di cui all’art. 17, co. 3 e 4 del CTS.

L’Associazione ha come scopo e finalità istituzionali il recupero sociale degli spazi in abbandono, individuando quei contenitori urbani e spazi irrisolti che non trovano ancora un nuovo utilizzo, che conoscono forti situazioni di degrado architettonico e che generano di conseguenza un degrado sociale, ma che possono trovare un uso temporaneo nel “tempo di mezzo”, spesso decenni, che intercorre tra vecchia e nuova destinazione d’uso.

L’Associazione, sulla base di iniziative e progetti propri e/o in rete con altri soggetti del terzo settore e/o in rapporto con soggetti pubblici e privati, svolge le sue attività nei seguenti settori:

  • tutela, promozione e valorizzazione di luoghi, siti e immobili di interesse storico, artistico, sociale, pubblico, privato o commerciale promuovendo e sostenendo la cultura del riuso anche ai sensi della lett. f), art. 5, co. 1 del CTS;
  • riuso e riqualificazione di spazi ed edifici pubblici e privati abbandonati, degradati, inoccupati, sottoutilizzati o inutilizzati, anche ai sensi della lett. z), art. 5, co. 1 del CTS;
  • mediazione urbana finalizzata alla promozione dell’incontro fra proprietari di spazi o di edifici pubblici e privati inoccupati/sottoutilizzati/inutilizzati e artisti, artigiani e/o iniziative sociali che necessitano di uno spazio per avviare le proprie attività;
  • organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale ai sensi della lett. I), art. 5, co. 1 del CTS.

Sono ulteriori potenziali settori di intervento dell’Associazione altre attività di utilità sociale di cui all’art.5, co. 1, del CTS.

Ma chi sono i  #riprendiamocigenova?

Camilla Ponzano (Presidente)

39 anni, dottoressa in architettura e attivista urbana. E’ fondatrice e presidente dell’Associazione Riprediamoci Genova, promotrice del riuso temporaneo degli spazi abbandonati del territorio metropolitano: dove altri vedono luoghi abbandonati, lei vede invece progetti e possibilità. Si è occupata di progetti culturali e artistici, convinta che l’arte e la cultura siano componenti indispensabili del welfare e opportunità per generare coesione e crescita futura. Oltre ad aver lavorato in studi d’architettura a Genova e a Parigi, si è occupata a Milano e nella sua provincia tanto di rinaturalizzazione (neorurale) di paesaggi agricoli desertificati che di progetti di riforestazione urbana volti a contenere la cementificazione, a diffondere cultura ambientale e spingere a ragionare di città in termini di ecosistemi. Team leader member di Temporiuso.org, direttrice artistica di Casa e Bottega d’Arte Fondazione Lorenzo Garaventa, direttrice aggiunta di O STAFÎ, rivista progressista, ambientalista, attenta all’arte, alla cultura, all’economia, ai probemi sociali, europeista e regionalista, in lingua ligure.

 

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Andrea Acquarone (consigliere)

(Genova, 1983) dottore in Economia e Commercio e consulente aziendale, si occupa da anni di fenomeni economici e sociali. Ha partecipato tra il 2009 e il 2012 alla costruzione teorica del movimento internazionale della “Degrowth”, pubblicando diversi articoli, in parte confluiti nel libro “La Ricchezza delle Persone” (Zona Editore, 2018). Propulsore di un’Europa federale su base regionale, ha fondato nel 2013 “Che l’inse!”, movimento a favore del recupero della coscienza identitaria, culturale e linguistica ligure, promuovendolo con un’intensa attività di pubblicistica e di iniziative sul campo. E’ direttore di O STAFÎ, rivista progressista, ambientalista, attenta all’arte, alla cultura, all’economia, ai probemi sociali, europeista e regionalista, in lingua ligure.

Molto legato per motivi familiari a Barcellona, segue da vicino la questione catalana a cui ha dedicato articoli e conferenze.

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foto Hira Grossi

Filippo Biolé (consigliere)

avvocato dal 2001, giuslavorista cassazionista, 44 anni, partner dello Studio Legale Biolé, Baessato, Arisi di Genova. Appassionato di lingue e culture straniere (diplomi KDS, Dalf C2 e CAE) con esperienze d’interpretariato in lingua tedesca, inglese e francese.

Co-fondatore e Presidente di emerGEnte, associazione genovese da alcuni anni attiva nella promozione culturale della città di Genova, è impegnato nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico genovese e ligure.

Atleta nuotatore agonista (categoria master) e dal 2015 Responsabile Ufficio Affari Legali di Assist, Associazione Nazionale Atlete, realtà attiva da 17 anni nella protezione dei diritti delle donne nello sport e nella lotta a qualsiasi forma di discriminazione, da ultimo a valle di audizioni alle Commissioni Cultura di Camera e Senato e relatore in convegni in Italia ad oggetto la protezione dei diritti civili, è stato promotore della poi avvenuta istituzione del Fondo a sostegno della maternità delle atlete (DPCM 16/3/2018) e di alcune proposte di emendamento alla L. 91/81. Socio di ANED Liguria, Associazione ex deportati nei campi di sterminio nazisti, è impegnato nell’opera di divulgazione nelle scuole della tragedia dell’Olocausto e di recente collaboratore del Centro Culturale Primo Levi di Genova.

Già vive Presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo e cantante lirico semiprofessionista, è attivo nella promozione della musica sinfonica a livello nazionale.

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Egle Minetti (consigliere) dottoressa in Biologia Marina, ex delegata regionale dell’attività giovanile del Federelazione Italiana Golf

Filippo Costa (socio fondatore)  designer e makersFilippo Costa

Rocco Ponzano (socio attivo), genovese, economista, banchiere umanista, che vive a Parigi. Indispensabile nei rapporti internazionali dell’associazione.  Già presidente del Circolo franco-italiano degli ex allievi dell’Institut d’Etudes Politiques di Parigi,  e’ attulmente membro del Consiglio d’amministrazione di Alumni SciencesPo, incaricato dello sviluppo della rete estera dell’associazione. Ha studiato Scienze Politiche e Economia, prima a Genova, e poi a Parigi. Ha al suo attivo alcune pubblicazioni su riviste specializzate italiane, francesi e anglosassoni (supervisione bancaria, economia industriale, distretti,..) e oggi si occupa soprattutto di credito industriale e finanziamento del commercio internazionale

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Ma i #riprendiamocigenova siete tutti voi che vi riconoscete nei nostri ideali e che con noi state accendendo i riflettori suoi loghi abbandonati della città. Tutti possono sostenere il nostro progetto e diventarne parte attiva.

Riprendiamoci Genova e Genova si riprenderà.

 

LA MISSIONE DI #RIPRENDIAMOCIGENOVA:

Ci definiamo dei mediatori urbani che agiscono sul territorio con l’intento di far dialogare proprietari di spazi o di edifici pubblici e privati inoccupati/sottoutilizzati/inutilizzati e artisti, artigiani e/o iniziative sociali alla ricerca di uno spazio di lavoro per avviare le proprie attività. #RIPRENDIAMOCIGENOVA si occupa di quei contenitori urbani e spazi irrisolti che non trovano ancora un nuovo utilizzo, ma che potrebbero trovare un uso temporaneo in quel tempo di mezzo di anni, spesso di decenni, che intercorre tra vecchia e nuova destinazione d’uso (parafrasando “TEMPORIUSO. Manuale per un riuso temporaneo di spazi in abbandono, in Italia”, Isabella Inti, Giulia Cantaluppi, Matteo Persichino)

Ci ispiriamo al lavoro di PRECARE e di TEMPORIUSO e al lavoro di molti altri attivisti sul territorio italiano e straniero con i quali cercheremo di metterci in connessione per attivare i terrains vagues della nostra Genova.

Spunti bibliografici per il vostro 2015:

http://www.urban-reuse.eu

http://www.temporiuso.org

LUOGHI di azione di #riprendiamocigenova:

contenitori urbani e spazi irrisolti che non trovano ancora un nuovo utilizzo, che conoscono forti situazioni di degrado architettonico e che generano di conseguenza un degrado sociale (molto spesso questi spazi si trasformano in culle di violenza o asilo per senza-tetto).

Sono molto le tipologie di edifici e di spazi in abbandono che si rilevano sul territorio:

MAXI-AREE:

  • ex scali ferroviari
  • ex cave
  • ex scali portuali
  • aree industriali dismesse
  • aree militari dismesse
  • quarteri storici
  • aree sequestrate alla mafia

MICRO-AREE:

  • ex fabbrica
  • ex caserma
  • forti
  • ex-fari
  • ex scalo ferroviario
  • ex edificio pubblico
  • cantiere incompiuto
  • ex ufficio
  • ex negozio spazio piano terra
  • spazio residuale/verde incolto
  • ex campo agricolo
  • ex capannoni
  • immobili sequestrati alla mafia

 

TEMPI di ri-uso degli spazi in abbandono di #riprendiamocigenova:

#riprendiamocigenova propone dei progetti di uso temporaneo di spazi abbandonati/inutilizzati o sottoutilizzzati ovvero propone di intrudurre un nuovo ciclo di vita di un contenitore urbano o di uno spazio in quel tempo che intercorre tra una vecchia destinazione d’uso e una nuova destinazione d’uso.

I tempi dei progetti di uso temporaneo variano a seconda della finalità del progetto:

  • da 1 a 10 giorni (eventi/turismo)
  • da 9 mesi a 18 mesi (lavoro/studio/associazionismo)
  • 18 mesi (lavoro/associazionismo)
  • 3 anni + rinnovo (associazionismo/start-up d’impresa)

 

 LIVELLI di intervento architettonico dei progetti di #riprendiamocigenova:

 

Le opere di manutenzione straordinaria saranno a carico della proprietà/del municipio ai fini di mettere in sicurezza a livello strutturale lo spazio da riutilizzare (interventi sulle strutture per eventuali cedimenti delle parti portanti/rimozione di amianto/impermeabilizzazione delle coperture/ dotazione di infrastrutture primarie stabili o removibili a seconda della durata del progetto di ri-uso temporaneo/rimozione di detriti e pulizia).

I livelli di intervento architettonico saranno sempre subordinati ai tempi di uso degli spazi.

Le opere di manutenzione ordinaria saranno a carico degli usufruttuari.

 

SOSTENIBILITA’ di ri-uso di spazi in abbandono di #riprendiamocigenova:

Sia il servizio offerto che gli spazi messi a disposizione sono CONCESSI GRATUITAMENTE. La sostenibilità di questa logica è rintracciabile nel fatto che attraverso l’occupazione temporanea degli spazi i proprietari possono risparmiare sui costi legati alla sorveglianza e alla manutenzione degli edifici vuoti e/abbandonati. Per la città l’ulteriore vantaggio è dato dal fatto che l’utilizzo di questi spazi contribuisce alla coesione sociale e all’economia del quartiere e della città: chi utilizza questi spazi, oltre alla possibilità di avere uno spazio temporaneo in cui sviluppare il proprio lavoro, si “arricchisce” con l’esperienza e la responsabilità della gestione degli spazi e della produzione-organizzazione di eventi pubblici destinati alla comunità e al quartiere in cui lo spazio è situato.

I progetti di ri-uso temporaneo sostengono attività di tipo lavorativo, ludico e socio-culturale ad opera di singoli o gruppi, anche informali, per lo sviluppo di progetti che abbiano un ritorno sociale, culturale, lavorativo per la collettività; #riprendiamocigenova non sostiene progetti di stampo politico o religioso.

A seconda del progetto di uso temporaneo #riprendiamocigenova in sinergia con il municipio di riferimento s’impegnarà nella ricerca di fondi e di sponsor per la realizzazione del palinsesto di programmazione dello spazio concesso ad uso gratuito.

 

Bibliografia:

“TEMPORIUSO. Manuale per il ri-uso temporaneo di spazi in abbandono, in Italia” Isabella Inti, Giulia Cantaluppi, Matteo Persichino

Indice N. 4/2014 Camera di Commercio Milano

“Gli immobili vuoti: un tesoro da utilizzare” Domenico Finiguerra, art. su “Il fatto quotidiano”

Riusiamo l’Italia. Da spazi vuoti a start up culturali e sociali”, Giovanni Campagnoli

http://www.precare.org/

http://www.citymined.org/